venerdì 23 gennaio 2009

Rubata la targa in memoria di Oriana Fallaci


E' stata rubata dal muro dell'antico palazzo dei Medici, oggi sede della provincia di Firenze, una targa in memoria di Oriana Fallaci.
La targa non era una lapide commemorativa, ma indicava solo il nome dato alla sala stampa della provincia, "Sala stampa Oriana Fallaci, giornalista".
Era un segno di affetto tardivo dato ad una delle più grandi giornaliste italiane da una città che le aveva negato il fiorino d'oro, la massima onoreficenza cittadina.
Troppo scomode le posizioni sostenute negli ultimi anni di vita da Oriana Fallaci a difesa dei valori della cultura europea. Aveva attaccato con decisione chiunque non si schierasse apertamente a difesa della nostra cultura, della nostra storia. Combatteva a suo modo, con le parole, una battaglia contro quei terroristi che le avevano colpito il cuore distruggendo le torri gemelle nella città in cui viveva da anni.
In quel periodo Oriana Fallaci era già malata e non si vedeva più in pubblico. Stava scrivendo un libro, che poi è diventato il suo ultimo libro, un cappello di ciliegie, che era il suo commiato da questa terra. Un ricordo delle sue origini, una saga familiare che ripercorre la storia dei membri della sua famiglia.
Quel mattino dell'11 settembre 2001 Oriana è stata scossa da un evento inimmaginabile. E ha alzato la testa, ha ripreso a scrivere, a far sentire la sua voce. Ha cominciato con un articolo sul corriere della sera lungo diverse pagine da cui è nato il primo di una serie di libri di condanna del mondo arabo, di una cultura che lei non capiva e che vedeva sempre più presente nelle nostre città. Quel libro era la rabbia e l'orgoglio.
Da quel giorno Oriana non ha fatto che lottare con tutte le sue forze, incurante della malattia che la stava rapidamente uccidendo, per scuotere gli animi delle persone della nostra Italia e in genere del mondo occidentale.
Queste sue posizioni le hanno creato non pochi nemici ed oggi uno di questi, incapace di capire il valore del suo infame gesto, ha rubato una pietra con su incise alcune parole, sicuro che questo gesto possa spegnere le parole di una donna coraggiosa ormai morta da tempo.

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